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Modalità di lavoro
Nelle prime applicazioni sociali del modello comunicativo-evolutivo,
gli incontri erano accompagnati da dispense curate dalla coordinatrice
e distribuite di volta in volta ai partecipanti. Con il consolidarsi del
modello e il suo arricchimento di concetti teorici derivati soprattutto
dall’esperienza, il metodo di lavoro ha acquisito forme che garantiscono
lo sviluppo della complessità del gruppo e dei singoli partecipanti:
gli incontri, inizialmente tenuti seguendo una traccia elaborata in precedenza,
hanno lasciato spazio a incontri organizzati sulle domande e sulle questioni
spontaneamente emerse dai partecipanti.
I partecipanti, seduti in cerchio, sono invitati a rispettare alcune regole,
in particolare non esprimere commenti positivi o negativi sui contributi
orali o scritti dei partecipanti e mantenere la privacy sulle narrazioni
dei partecipanti.
Queste regole - alcune esplicitate al primo incontro, altre implicite
- sono emanazione dei principi di organizzazione del modello applicati
ai diversi tipi di relazioni che si generano nei gruppi.
L’attività narrativa accompagna ogni ciclo di incontri come strumento
per conoscere se stessi e i propri rapporti. Scrivere la propria storia
oppure costruire storie con personaggi di fantasia attiva una modalità
di pensiero utile a raggiungere lo scopo di ogni ciclo di incontri: modificare
l’organizzazione complessiva della persona, attraverso un processo di
ri-apprendimento dei principi di organizzazione relazionali, verso stadi
più complessi. Il metodo di lavoro utilizza forme semplici di comunicazione
che favoriscono la disponibilità al dialogo e la partecipazione numerosa.
In ogni incontro vengono offerti dati storici e concettuali relativi ai
temi trattati, riferimenti alla letteratura scientifica e riferimenti
bibliografici utili ad approfondire l’argomento. In alcune occasioni
è consigliata la lettura di un libro o di un saggio.
La partecipazione è aperta a chiunque sia interessato all’argomento
proposto: l’apprendimento della mentalità comunicativa evolutiva e
il suo utilizzo nelle relazioni sociali parte dell’esperienza personale
e, con l’allenamento, è alla portata della maggior parte delle persone
che abbiano o meno una formazione scientifica nelle discipline che ne
costituiscono il fondamento teorico.
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